Archivi tag: Profezia che si autoavvera

LA PROFEZIA CHE SI AUTOAVVERA: QUELLO CHE PENSI SUCCEDE DAVVERO

Nel 1932 la Last National Bank era una banca solida, ma bastò una voce di insolvenza, che venne accolta dai clienti, per cui la maggior parte di loro, preoccupata per questa voce, si precipitò a ritirare tutti i propri risparmi, provocando di fatto il fallimento della banca.

Venendo ai giorni nostri, nel maggio scorso la fake news sul “piano segreto di uscita dall’euro” provocò un’ondata speculativa sui titoli di Stato, con aumento di spread e spesa per interessi. L’azione di disinformazione aveva obiettivi politici precisi e fece danni collaterali importanti, con aggravio della spesa per interessi di qualche miliardo.

Che cosa è accaduto in questi due esempi? “Una supposizione per il solo fatto di essere stata pronunciata fa realizzare l’avvenimento presunto, aspettato o predetto, confermando in tal modo la propria veridicità” (R.K. Merton). Questo fenomeno si chiama “profezia che si autoavvera”: l’idea alla base è che un’opinione, pur essendo falsa, per il solo fatto di essere creduta vera porta la persona a comportarsi in un modo che la fa avverare, fa realizzare cioè l’aspettativa.

Ciò avviene perché in generale ognuno di noi cerca di individuare nel mondo solo informazioni che danno conferme, ad es.: lo stereotipo “tutti gli extracomunitari sono delinquenti” viene confermato ogni volta che al telegiornale viene data notizia di qualche crimine commesso da un extracomunitario. Si tratta di un errore di conferma, per cui “vedo solo ciò che mi aspetto di vedere”.

La profezia che si autoavvera non esiste solo in economia, ma anche in relazione a noi stessi e ai nostri pensieri: quando pensiamo o temiamo che avvenga qualcosa di negativo, ci comportiamo in modo che la previsione si realizzi davvero. Ad esempio, se Anna teme di essere considerata antipatica dagli altri, mette in atto comportamenti di chiusura e sottrazione così da risultare realmente sgradevole.

Una notizia positiva è che la profezia funziona anche in senso positivo. Per esempio, in  campagna elettorale i sondaggi sono in grado di influenzare il voto: si dà per vincente o in crescita un partito, questo fatto incoraggia alla preferenza e i voti crescono fino a poter raggiungere la vittoria.

Altro esempio lo possiamo ricavare nel mondo della scuola, dove si parla di “effetto Pigmalione”. Rosenthal nel 1974 effettuò un interessante esperimento all’interno di una scuola elementare: fingendo di avere somministrato un test alla classe, informò le maestre del fatto che i bambini del gruppo “X” erano risultati più predisposti allo studio e più intelligenti rispetto a quelli del gruppo “Y”. Il risultato finale fu che a conclusione dell’anno scolastico i bambini del gruppo X ottennero valutazioni più elevate da parte degli insegnanti e questo portò l’autore a ipotizzare che l’atteggiamento degli insegnanti, influenzato dalle previsioni, avesse condotto alla realizzazione della previsione stessa.

Le profezie che si autoavverano incidono significativamente sulla visione che abbiamo di noi stessi, del nostro modo di apparire con gli altri e con il mondo e questo crea schemi stabili, rigidi, di comportamento, che ovviamente si ripeteranno nel tempo confermando la nostra visione delle cose.

                                                                Articolo scritto da: Roberta Marangoni

                                                         Psicologa, Psicoterapeuta, Psicologa Forense